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La valenza storica, culturale,
antropologica che il Presepe Animato in terracotta rappresenta è di
indubbio valore. Il Presepe scaturisce infatti dalla sapienza
artigianale e dalla genialità tecnica dei F.lli Milazzo, coadiuvati
dall’Architetto Michele Savatteri .
Il presepe di estende su una superficie di 80mq2
e i personaggi, sono dei veri e propri gioielli di
automazione
che con i loro movimenti ed i suoni ad essi applicati ripropongono le
attività e quei lavori (oggi scomparsi) raffigurando un fedele spaccato
del paesaggio siciliano di fine Ottocento, immagine storica rievocata
dalle costruzioni realizzate con conci di pietra, canne e legno, secondo
la struttura tipica delle dimore rurali, con veri e propri torrenti,
piante, essenze arboree, colline ed effetti luminosi che ricreano in
modo fedele i suggestivi scenari campestri.
Il Presepe in Terracotta Animato ha trovato la sua miglior collocazione
nella Chiesa di S. Maria del Carmine, splendida testimonianza della
ricostruzione artistica avvenuta dopo il terremoto del 1693. (Per
maggiori dettagli visitate la pagina “Contatti”).
La Chiesa dell’Annunziata, più
comunemente detta del “Carmine”, si trova nella parte alta dell’abitato
di Caltagirone a pochi metri dalla monumentale Scala di S. Maria del
Monte e fu sede dei Carmelitani che giunsero in città intorno al 1396.
L’Ordine dei carmelitani, sorto in Oriente nella seconda metà del XII
secolo prese il nome dal Monte Carmelo in Palestina sul quale si
raccolsero un gruppo di asceti che avevano partecipato alle crociate, si
contraddistingue per una regola di vita fondata sulla contemplazione, il
silenzio, la solitudine, la preghiera intensa. Oggi la chiesa, in parte
ricostruita dopo il rovinoso terremoto de 1693 che sconvolse gran parte
della Sicilia Orientale, si presenta con un prospetto del settecento
semplice e maestoso che rispecchia le regole dell’Ordine ed ornato da un
portale in pietra dura opera di scuola gaginesca; i venti gradini della
scalinata che consentono l’accesso alla chiesa esaltano le forme
architettoniche e sottolineano la solennità del luogo di culto; quello
che un tempo, poi, era il convento destinato ad ospitare l’ Orine dei
Padri Carmelitani Scalzi e che si estendeva sulla sinistra fin quasi ad
affacciarsi lungo la scalinata, dopo la ricostruzione dovuta ai
bombardamenti del 1943, fu adibito a scuola elementare.
La pianta della chiesa è a croce latina ad unica navata ed è
caratterizzata da diciotto grandi lesene sormontate da eleganti
capitelli in stile corinzio, mentre gli affreschi di Bernardino
Dongiovanni, che, impreziosiscono la volta, raffigurano l’Incoronazione
della Vergine Maria; ai lati, in due medaglioni, sono rappresentate
figure femminili simboleggianti le due virtù teologali della Fede e
della Carità.
Numerosi sono i tesori custoditi negli altari laterali: quello di S.
Teresina di Gesù Bambino, dove una nicchia custodisce la statua della
santa, la Cappella dell’Annunziata con un quadro ad olio dipinto nel
1878 dai fratelli Vaccaio che raffigura la Vergine Maria inginocchiata,
la Cappella di san Spiridone in cui è raffigurato il santo che indossa
l’abito carmelitano ornato dalla croce abbaziale, l’artistico Crocifisso
ligneo posto nelòl’altare a destra del presbiterio.
In fondo alla navata, nelle pareti del transetto, si trova un antic9o
quadro ad olio con un’artistica cornice che raffigura la “Vergine tra i
Santi” con Gioacchino e Sant’Anna ed in basso San Giuseppe, il profeta,
Elisa, S.Alberto, Santa Teresa d’Avila e altri santi carmelitani.
Prima dell’arco maggiore, racchiusi in due cornici in stucco, si trovano
due quadri ad olio raffiguranti, a destra, S.Liborio Vescovo, a sinistra
S. Sirmione Stoch carmelitano. La devozione alla Madonna del Carmelo è
ancora oggi molto sentita dai calatini; in occasione della festa della
Madonna del Carmelo che si celebra il 16 luglio a ricordo
dell’apparizione della Vergine a S. simone Stoch (1251), numerosa è la
presenza di fedeli che partecipano devotamente alle solennità del triduo
di preghiera dedicato alla Vergine.
Valentina Papale e Eleonora Velardita
Biblioteca del Seminario Vescovile “PIO XI”
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